Dopo il successo delle passate edizioni 2009 e 2010, tornano a grande richiesta i week end del gusto in Piemonte “Sei Bollito o Fritto?”.
Oltre 50 ristoranti della provincia di Asti proporranno nello stesso week end lo stesso menù allo stesso prezzo. Protagonista assoluta la carne di Razza Bovina Piemontese e i piatti simbolo della gastronomia piemontese.
Il 26/27 febbraio sarà di scena sua maestà “il gran bollito misto“; mentre il 2/3 aprile sarà la volta del ” fritto misto alla piemontese“
Il menù verrà proposto in tutti i ristoranti aderenti a 25 euro, comprensivo di vino (Barbera d’Asti docg e Grignolino d’Asti doc).
Si tratta di un’iniziativa promozionale che vuole trasmettere la grande qualità e maestria degli chef piemontesi (partecipano all’iniziativa trattorie, vinerie, ristoranti stellati) e vuole chiaramente essere un lancio per la stagione turistica 2011 nel Monferrato.
La provincia di Asti è un crogiolo di sapori e di saperi, crocevia di gusti e di aromi, arricchiti da spunti presi dalla vicina Francia, dalla confinante Liguria, dalle alte montagne di Aosta e racchiude in sé tanti tesori gastronomici ed enologici di grande valore. Componente fondamentale della cucina piemontese è la carne di vitello di razza piemontese, allevato dappertutto in provincia, che trova impiego nella preparazione del Gran bollito Misto, uno dei piatti che più fortemente identificano la cucina piemontese. Si tratta di un piatto complesso, frutto di una sperimentazione di tecniche di preparazione ed ingredienti.
E’ consigliabile gustare questo piatto in un buon ristorante, perché la sua preparazione è davvero sontuosa. La tradizione piemontese del bollito osserva la regola del sette. Sette pezzi di carne bovina; scaramella, punta di petto, fiocco, cappello da prete, noce, culatta, tenerone. Sette frattaglie: coda, lingua, testina, e poi, gallina, cotechino, zampino e lonza di maiale. Sette verdure; rape, carote, patate, foglie di cavolo, cipolline, zucchine, finocchi. Sette salse: agliata, bagnetto rosso di pomodoro e peperoncino, bagnetto verde di acciughe e prezzemolo, cougnà (un mosto cotto con frutta di stagione), salsa al rafano, sausa d’avije, mostarda di Cremona .
Quanto ai Fritto misto alla piemontese, si tratta di un piatto di antica tradizione popolare, che risale al tempo in cui si macellavano gli animali – in modo casalingo e se ne conservavano le frattaglie, per poi cucinarle panate in pan grattato e fritte in olio bollente ed – in seguito – servite con sanguinacci, nel giorno festivo, successivo alla macellazione.
Nel tempo, nella preparazione del piatto sono entrati svariati ingredienti, con abbinamenti di dolce e salato: molti generi di carni (fegato, polmone, rognone, salsiccia, cervella, animelle, filoni,testicoli, carrè agnello, petto di pollo, fettine di vitello, polpettine di carni miste); svariate verdure: melanzana, punta di cavolfiore, finocchi, carciofi, e infine, cosce di rana, mele, semolino dolce, amaretti e quant’altro la fantasia degli chef moderni suggerisca. La tradizione, suggerisce di servire sempre – in abbinamento – carote al burro.
Ogni ingrediente, deve avere il suo preciso tempo di cottura, facendo in modo che, tutte le fritture siano pronte, nello stesso momento. Tutti gli altri ingredienti aggiunti, vanno comunque posti in pastella e fritti.
L’edizione 2011 di “Sei bollito o fritto?” vedrà un’ importante novità: l’iniziativa gode della partnership di Golosaria di Paolo Massobrio.
Per la prima volta inoltre parteciperanno all’iniziativa cinque ristoranti di Alassio per un’appassionante (e godereccia!) sfida: Bollito di Mare contro Bollito Misto.
Per l’occasione il Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato propone soggiorni comprensivi di: Pernottamento in B&B o hotel*** + Menù Sei Bollito o Fritto? + Visita con degustazione in cantina a 90 euro a persona in camera doppia.
Per informazioni e prenotazioni potrete visitare il sito del Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato: www.terredasti.it o www.goasti.it