Dopo aver affrontato in un paio di occasioni, alcuni dei principali luoghi comuni sul pesce, continuiamo la nostra indagine su questo alimento fondamentale della nostra dieta, concentrandoci sulle metodologie di cottura.
Come certamente alcuni di voi, non sono un’appassionata dei prodotti del mare e fino a qualche anno fa, questi apparivano molto raramente sulla mia tavola.
Eppure, sono una base alimentare delle più salutari, indispensabili per un’alimentazione equilibrata, certamente una proteina da predilire alla carne rossa, almeno dal punto di vista dietetico (dixit il medico di famiglia), per non dimenticare la loro ricchezza in omega 3, cosi indispensabile nelle nostre coscienze e anche, forse, al nostro fisico.
Che fare allora per apprezzare un alimento che non richiama le nostre papille gustative?
Certo le ricette fanno molto, ma anche la scelta del tipo di pesce, aiuta grandemente ad apprezzarne le qualità nutritive.
Personalmente, i fattori che più m’infastidivano erano, in ordine di importanza, l’odore a crudo, il vederne la testa e la coda, le spine e, ovviamente, il sapore forte.
Mi sono quindi subito orientata sistematicamente ai filetti di diverse varietà di pesci. Fortunatamente possiamo sempre chiedere ai nostri pescivendoli di prepararci i filetti, liberandoli delle parti a noi inconvenienti, oppure, perchè no, possiamo servirci dei filetti di pesce congelato che troviamo nei supermercati.
Ma non basta, perchè quando non piace il sapore forte di mare, bisogna cominciare da dei pesci dal sapore delicato, come la sogliola, la razza, il tilapia, il mahi-mahi (in Italia un po’ più difficili da trovare, magari)…
Visto che ho scelto di mangiare pesce per salute, evito di friggerli, di infarinarli e passarli nel burro fuso, tutti metodi molto gustosi, ma contrari ai risultati dietetici che cerco in questo alimento.
Mi limito quindi a condirli con olio di oliva, limone, spezie e verdure varie e le mie cotture predilette rimangono il cartoccio in forno e la cottura al vapore.
La cottura al vapore essendo la più delicata, la riservo ai pesci dalla carne più leggera ma anche al salmone che si appresta bene a questa cottura, da essere accompagnati con una salsina a base di olio di oliva, succo di limone, sale, pepe e, se vi fa piacere, uno spicchio di aglio ed un po’ di prezzemolo tritato
La mia preferita pero’ rimane la cottura nel cartoccio che, oltre ad essere semplice e pratica visto che non sporca il forno lasciando odori indesiderati, permette di aggiungere al pesce non solo tanto colore ma anche tanto sapore, mantenendone la carne tenera e succosa.
Fate il cartoccio (individuale) con un foglio di alluminio, al centro del quale posate il filetto di pesce di vostra scelta, salate pepate, coprite con un filino di olio di oliva ed una fettina di limone.
Ora scegliete voi il sapore che volete: un po’ di aglio e prezzemolo e una spruzzata di vino bianco per avere una cosa semplice, oppure listarelle di peperone e cipolla rossa, un paio di gamberi e di vongole, una dadolata di pomodoro, oppure semplicemente una spruzzata di pernod o ancora, dei semi di cumino…. lasciate andare la vostra fantasia e provate, assaggiate, scoprite i nuovi sapori di mare che siete ora in grado di apprezzare.
Chiudete bene il foglio di alluminio, lasciando spazio intorno agli ingredienti per permetterne la formazione del vapore all’interno ed infornate a circa 200 gradi C per circa 20-30 minuti, secondo lo spessore del filetto. Lasciate riposare una decina di minuti i vostri cartocci individuali prima di aprirli e state attenti: vapore che ne fuoriesce è bollente.
Servite i vostri cartocci accompagnandoli di una bella insalata di stagione ed un pilaf di riso.