La norma, delizia sicula del palato! Il nome di questo piatto, un vero simbolo della tradizione culinaria siciliana, è ispirato al titolo dell’opera lirica di Vincenzo Bellini, il compositore nato proprio a Catania, per l’appunto.
Lo saprete già ma meglio ripetere tante volte le piccole regole di base della cucina: per eliminare quel sapore amarognolo delle melanzane, prima di cucinarle, tagliatele secondo la necessita della ricetta e poi cospargetele di sale grosso e lasciatele sgocciolare, meglio su un piano inclinato (un tagliere ad esempio, leggermente inclinato da una parte) oppure in un colapasta. Lasciatele così almeno per mezz’ora, così l’amaro andrà via. A questo punto alcuni consigliano di asciugarle e basta, io le sciacquo prima e poi le asciugo bene, prima di cucinarle.
Parlando sempre di melanzane, sappiamo che ne esistono di due tipi: quelle lunghe, che sono ottime per essere preparate ripiene, o tagliate a dadini e fritte o cucinate in padella, con altre verdure anche, e poi ci sono quelle tonde, perfette per ricavare delle fette regolari, da friggere o da stratificare.