Si sente spesso affermare alla televisione, e lo si legge ripetutamente anche sui giornali, che gli italiani non risparmiano più. È un dato di fatto che ciascuno può verificare per proprio conto: da una parte il tasso di inflazione in atto non invoglia certo ad accantonare denaro, dall’altra il costo della vita sempre più elevato erode stipendi anche di una certa entità, per cui, risparmiare diventa molto difficile e, soprattutto, costringe a rinunce abbastanza gravose.
È più probabile, infatti, che per arrivare alla fine del mese senza l’acqua alla gola, molte famiglie facciano tutto il possibile per «spendere meno» in ogni campo, compreso naturalmente quello alimentare. Qui, però, bisogna fare attenzione perché, a volte, in cucina, il «risparmio a tutti i costi» può non essere del tutto valido. Ad esempio, un cibo particolarmente economico, ma non molto gradito in famiglia, può tradursi in una doppia spesa: quella per la pietanza preparata, assaggiata e buttata, e quella per eventuali affettati, formaggi o uova per sostituirla.
Quindi, anche i vari consigli che cerchiamo di dare non sono da prendere tutti alla lettera, ma vanno adattati alle esigenze ed alle abitudini della propria famiglia, non solo, ma riferiti ai prodotti maggiormente presenti nella propria zona di residenza, quindi, senza dubbio, più convenienti che altrove.
Carne: La situazione nei mercati all’ingrosso si va stabilizzando su livelli considerati «normali». Buona la disponibilità di prodotti di provenienza nazionale ed estera, ed in lento ma costante aumento la richiesta da parte dei consumatori. Una tendenza assai simile si segnala anche per il pollame, per il quale si registra un’offerta piuttosto consistente. Nei mercati avicunicoli, oltre ai tipici animali da cortile e alla selvaggina, vengono commercializzate anche le uova. Si tratta di un prodotto dall’elevato potere nutritivo, a torto poco considerato dai consumatori italiani. Al contrario, dato che un paio d’uova equivalgono ad una fetta di carne, potrebbero benissimo entrare almeno una volta in un equilibrato menù settimanale. A tutto ciò va aggiunto che il prezzo delle uova, nonostante gli aumenti subiti anche da questo prodotto negli ultimi tempi, è ancora conveniente.
Pesce: i rifornimenti avvengono regolarmente sui principali mercati ittici all’ingrosso. La disponibilità riguarda sia il prodotto di provenienza estera, sia quello nazionale, e ciò anche grazie all’estensione delle coste della nostra penisola: infatti, se a causa del maltempo o di qualsiasi altro problema non è possibile pescare in una zona, il pesce giunge puntualmente da un’altra. I prezzi dei prodotti di più largo consumo si mantengono stazionari, quindi le varietà di pesce più convenienti sono in pratica: alici, sarde, sgombri, fritture e, fra i molluschi, cozze e vongole.
Frutta: Mele, pesce, meloni e angurie continuano ad occupare il posto più importante fra i frutti del periodo. I quantitativi degli altri prodotti, quali banane, pompelmi, frutta secca e frutta esotica, si mantengono stazionari. Presenti in piccole quantità, anche uva, poponi, fragole, naturalmente d’importazione, a prezzi elevati.
Verdure: Sono reperibili tutti gli ortaggi tipici del periodo. I prezzi di alcuni prodotti però si mantengono elevati: le ragioni sono diverse e vanno dal trasporto dei prodotti che si fa sempre più oneroso, alla distanza dal mercato e alla richiesta dei vari prodotti. Emerge da queste premesse che gli stessi prodotti possono essere più o meno convenienti a seconda delle zone.