Nashi (Pyrus pyrifolia)
Francese: nashi; Inglese: nashi pear; Spagnolo: nashi; Tedesco: nashi.
Caratteristiche generali
Il nashi, noto anche come pera giapponese, pera d’acqua o pera-mela, è il frutto del pyrus pyrifolia, albero della famiglia delle rosaceae.
Originario della Cina centrale, produce frutti dalla buccia liscia e chiara, di colore giallo-verde o marroncino, con una forma che ricorda quella delle mele, polpa succosa e compatta, croccante, piuttosto zuccherina e poco acida.
Varietà esistenti
Si conoscono decine di cultivar del nashi, tra le quali si annoverano la Kosui, la Nijisseiki, la Shinko, la Hosui e la Chojuro, la Tama.
In Italia si contano più di 150 varietà, nonostante il frutto non sia tra i più diffusi.
Stagione e diffusione
Il maggior produttore mondiale di nashi è attualmente la Cina, seguita dal Giappone.
Il nashi è inoltre coltivato intensivamente in Corea del Sud, Nuova Zelanda, Stati Uniti ed Australia.
L’Italia è toccata solo in parte dalla coltivazione del nashi, la cui raccolta avviene solitamente tra agosto e settembre.
Valori nutrizionali e Proprietà
100 g di nashi (51kcal) contengono:
- 85,8% d’acqua;
- 0,2 g di lipidi;
- 0,5 g di proteine;
- 11,7 g di zuccheri;
- 0,8 g di fibre;
Raccolta e Conservazione
Il nashi si può conservare, anche per più mesi, ad una temperatura tra gli 0 e gli 1 gradi.
I frutti vanno tenuti su un solo strato, evitando di sovrapporli.
Principali impieghi in cucina
Il nashi è ottimo consumato al naturale, ma può anche divenire la base di salse, macedonie o di ottimi antipasti a base di avocado e gamberetti. Infine, si può utilizzare per la preparazione di dolci o torte, esattamente come le pere e le mele.
Si pela come una comune pera.
Note e curiosità
Il nashi era conosciuto e consumato in Cina già 3000 anni orsono. Fu introdotto in America soltanto nel 1800 dai minatori cinesi.
Il termine nashi è giapponese, e vuol dire “pera”.
Diverse città giapponesi hanno adottato il fiore di nashi come fiore ufficiale della città.
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