Si avvicina la notte del 31 ottobre, corrispondente in Italia al giorno di Ognissanti, mentre in America e Canada, alla celebre (grazie sicuramente ai numerosi telefilm americani per cui andiamo tanto pazzi) festa di Halloween. Alzi la mano chi non ha mai sentito la frase “dolcetto o scherzetto?” Oltre ad avere un certo fascino legato al mistero ed alla paura che la circonda, io personalmente la amo più che altro perchè la considero un’ottima scusa per tentare di riprodurre in cucina mostri, zucche intagliate, dita mozze, mele stregate e quant’altro possa servire ad incutere un certo timore, salvo poi avere la possibilità di gustarlo allegramente in compagnia. Sapete che la parola Halloween deriverebbe dalla contrazione della frase “all hallows eve” che contraddistingue appunto la notte di Ognissanti ? Le origini di questa festa sarebbero da individuarsi nella credenza popolare che durante la notte del 31 ottobre, coincidente tra l’altro con la fine del periodo caldo, le anime dei morti, tornassero tra i vivi per scegliere i nuovi corpi di cui impossessarsi nell’anno seguente. Ovviamente i vivi, non volendo che ciò accadesse, rendevano le loro dimore impraticabili, facendo in modo che fossero buie e inospitali. Inoltre, e quì sarebbe l’origine dei travestimenti, sceglievano dei vestiti vecchi e creavano abbigliamenti spaventosi con lo scopo di tenerli lontani.
Tornando alla festa, è incredibile cosa possa venire fuori utilizzando semplici ingredienti come farina, zucchero, burro, glasse e coloranti. Dei dolci mostruosi che fanno quasi paura, come quelli delle immagini che vi mostro in questo articolo. Spaventosi, vero? Personalmente avendone uno di fronte esiterei non poco prima di assaggiarlo, ma c’è chi impiega veramente tanto tempo per creare queste opere uniche nel loro genere e credo che sia giusto rendere giustizia a queste grandi opere d’arte. Già perchè io le considero tali, non è per niente facile stare li a curare ogni picolo dettaglio, ogni colore e sfumatura e giungere a risultati così mostruosi, da far venire brividi e paura, con rispetto, si intende. E poi, l’importante è divertirsi, no?