Questo vigneto impeccabilmente tenuto come un giardino fa parte della Tenuta Podere Fortuna in quel di Barberino nel Mugello, valle a nord di Firenze, zona famosissima in ogni tempo per dare vini sciatti banali e molto acidi. Quindi è stata una grandissima sorpresa, sia per la guida dei vini dell’Espresso che ha addirittura premiato con 17,5/20, sia per noi sommelier abituati a Pinot Neri toscani pesanti e terrosi, assaggiare questo Pinot Nero così elegante e “francese”. E infatti assaggiandolo è un vino fresco, floreale, fruttato, che “suona” decisamente molto francese e borgognone.
E da sempre la Borgogna è difatti il modello tuttora insuperato per questo vitigno. Un pò come il Sangiovese a Montalcino, così il Pinot Nero in Borgogna dà alcune sfumature di profumi e di gusto che in nessun’altra regione del mondo riesce a dare nonostante ci siano ottimi risultati in particolare in Oregon (USA), Nuova Zelanda e Alto Adige. Addirittura in Alto Adige viene organizzato un prestigioso concorso nazionale per il Pinot Nero dove sono stato recentemente chiamato come wine blogger in commissione di valutazione.
Ma anche in Toscana ci sono stati alcuni risultati incoraggianti. Nessuno però finora era riuscito ad isolare un terroir non solo adatto al Pinot Nero ma pure in grado di dare ai vigneti che vi crescono sopra, caratteristiche così diverse in base alla composizione geologica. Non voglio entrare troppo nel dettaglio ma credo a tutti sia noto il concetto secondo cui la composizione del suolo influenza in qualche modo il contenuto della frutta e della verdura che vi cresce. Nel vino questo significa che le uve possono dare vini più o meno minerali, più o meno fruttati o floreali, più o meno strutturati (di corpo e ricchi di estratto) in base alla “mattonella” di terreno dove crescono. Ecco nella foto in apertura avete visto il vigneto Fortuni che è uno dei due vigneti in produzione nel Podere Fortuna mentre qui vedete il podere Coldaia che dà appunto il vino omonimo, sempre Pinot Nero 100% ma molto diverso per profumi e carattere dal Fortuni. La cosa sorprendente è che i due vigneti, come potete vedere dalle foto, distano tra loro non più di 20 metri! Però il cambiamento di suolo è così netto che dà luogo a espressioni molto distanti. Questo in Francia è piuttosto noto, soprattutto in Borgogna dove i vigneti raramente sono di un unico proprietario (vedi Romaneè Conti…) e anche lì vini prodotti a non più di 50 metri di distanza danno vini non solo diversissimi ma dalla qualità molto differente (e non parliamo della differenza di prezzo che spesso è nell’ordine di centinaia di volte superiore).