Camomilla (Matricaria chamomilla)
Francese: camomille; Inglese: chamomile; Spagnolo: manzanilla; Tedesco: kamille.
Caratteristiche generali
La camomilla è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae. Ha radice a fittone, fusto che raggiunge gli 80 cm nelle varietà coltivate e foglie sessili.
I fiori crescono riuniti in capolini e hanno un ricettacolo conico internamente cavo. Quando esterni sono provvisti di ligula bianca, quando interni sono piccoli, dotati di corolla gialla.
Varietà esistenti
Tra le altre varietà di camomilla particolarmente diffuse sono la camomilla romana (Anthemis nobilis) e la camomilla Treneague, una varietà nana utilizzata per creare manti erbosi.
Stagione e diffusione
La camomilla cresce dal mare alle regioni submontane fino a 500 m d’altitudine, specialmente in prati, campi e nei pressi delle case.
Valori nutrizionali e Proprietà
La camomilla ha proprietà antispasmodiche, antinevralgiche, antiinfiammatorie, sedative e digestive.
Universalmente nota per le sue virtù calmanti, si consuma (fiori secchi) in infusi dal potere leggermente sedativo, o è utilizzata per ricavarne un olio essenziale dalle proprietà antinfiammatorie.
Raccolta e Conservazione
I capolini vanno raccolti tra maggio e giugno ad inizio fioritura, ed in seguito essiccati rapidamente disponendoli in un luogo sufficientemente aerato in piccoli strati.
Si conservano al riparo dalla luce, in recipienti di vetro.
Principali impieghi in cucina
Con i fiori della camomilla è possibile preparare ottimi infusi e tinture per la digestione, o infusi per infiammazioni della gola e della bocca.
E’ possibile altresì preparare un ottimo digestivo mettendo a macerare per 2 giorni, in 1 litro di vino bianco, 100 grammi di fiori di camomilla.
Si usa infine la camomilla per preparare confetture, gelati, caramelle o aromatizzare liquori.
Note e curiosità
Il nome latino “matricaria” deriva da “mater“, poichè anticamente si riteneva quest’erba in grado di curare un’ampia gamma di disturbi dell’organo femminile.
“Camomilla“, invece, deriverebbe dal greco, a significare “piccola mela”, forse in allusione all’odore dei fiori.
Questa pianta, poco conosciuta nell’antichità, è comunque originaria del sudest asiatico, da cui si è diffusa gradualmente anche in Europa.
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